Prevenzione osteoporosi: ottimizza l'assorbimento di calcio

Cosa bisogna fare per prevenire l'osteoporosi? Oltre a inserire nell'alimentazione cibi ricchi di calcio, per assimilare meglio questo prezioso minerale, alleato delle ossa, è necessario seguire alcuni accorgimenti

La dieta che fa bene alle ossa

Seguire una dieta bilanciata e varia, ricca dicalcio, è la regola principale perprevenire l’osteoporosi sin da giovani.

Per questo motivo, integrare il proprio regime alimentare con alimenti ricchi di calcio (comelatte e derivati, yogurt magro, formaggi e pesce azzurro) è indispensabile per mantenere le ossa forti e in salute, una strategia che va però accompagnata con l'osservazione di alcuni accorgimenti che permettano da una parte diassimilare meglio il calcio, e dall' altra di evitare alcunierrori che possono invece favorirne la dispersione.

Unconsumo elevato di proteine, per esempio, aumenta l'escrezione di calcio con le urine, motivo per cui è importante non abusare di cibi iperproteici. Non bisognerebbe esagerare, inoltre, con glialimenti integrali e ricchi di fibre: se il giusto apporto è salutare infatti, un eccessivo consumo di questa tipologia di alimenti potrebbe interferire con l'assorbimento di calcio.

L'importanza degli ossalati

Anche il controllo del consumo di alimenti ricchi in ossalati (ovvero sali di calcio) è importante per favorire l'assorbimento di calcio: per evitare una carenza di questo minerale, che alla lunga potrebbe favorire l’instaurarsi dell'osteoporosi, infatti, è importante fare attenzione a non associare cibi ricchi di ossalati ad alimenti contenenti calcio.

Una combinazione classica da evitare, per esempio, è composta dal formaggio con gli spinaci, che comporterebbe lo spreco di una parte del calcio contenuta nel latticino.

Altri alimenti ricchi di ossalati sono inoltre rape, legumi, prezzemolo, pomodori, uva, caffè e tè.

La vitamina D

Tra i componenti che favoriscono maggiormente la fissazione del calcio nelle ossa, infine, non si può assolutamente dimenticare la vitamina D, la cui produzione può essere favorita sia tramite l'esposizione ai raggi solari UVB, sia attraverso le fonti alimentari quali salmone fresco, olio di fegato di merluzzo e pesce azzurro.

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