Lampadine sostenibili, come scegliere quelle più giuste

A incandescenza, alogene, a led e chi più ne ha più ne metta. La vera domanda è: usi le lampadine giuste, quelle davvero sostenibili?

In commercio ne esistono di vario tipo ed è sempre più complicato riuscire a capire se si stia facendo o meno una scelta realmente eco-friendly. Può anche darsi che le intenzioni siano delle migliori, ma sei davvero sicura che la tua casa sia progettata e si alimenti rispettando l’ambiente e con un occhio di riguardo al risparmio?

Lampade a incandescenza, alogene, led, a scarica, a fluorescenza o a fluorescenza compatta. Queste parole non fanno altro che confondere se non si ha la minima idea di cosa si stia parlando.Una domanda è d’obbligo allora: usi le lampadine giuste, quelle davvero sostenibili? Oppure ti illudi che sia così e in re altà non stai mettendo in atto nessun cambiamento reale?

Cos’è la eco-efficienza

Al di là di quali siano le sigle, le forme e i colori, l’obiettivo è ottenere un’illuminazione idonea ai tuoi bisogni e che schiacci l’occhiolino all’ambiente. Fin troppo m altrattato e dato per scontato.

Che siano quelle di casa o dell’ufficio, il segreto è acquistare delle lampadine davvero sostenibili, sia in ottica futura ed ecologista, sia per le nostre tasche messe a dura prova dai recenti rincari delle bollette di energia elettrica e metano.

Ecco allora che chiedere consiglio a un esperto e fare chiarezza può diventare il primo passo per districare i fili di una matassa parecchio ingarbugliata.

I tipi di lampadine

Le cosiddette lampadine a incandescenza non sono altro che quelle che hanno al loro interno un filamento di tugsteno. Questo, portato a temperature elevate, produce la luce che illumina fuori e dentro casa.

Quelle a scarica, alogene e fluorescenti funzionano grazie al gas che contengono e che si scalda, illuminando gli uffici (per esempio). Ma ce ne sono anche di ultima generazione.

Nelle tanto famose LED – che è un acronimo che sta per Light Wmitting Diode – sono i diodi, dei semiconduttori, che trasformano l’energia elettrica in luce. Questo avviene senza produrre emissioni di raggi infrarossi.

Quale scegliere?

Tutti sono d’accordo sul fatto che il migliore risparmio energetico è dato dalle lampadine a LED, ma sono davvero sostenibili? Quel che è certo è che consumano l’80% in meno rispetto ai dispositivi tradizionali e che durano – in media – dieci volte di più.

Un vantaggio, che è un aspetto da non sottovalutare se oltre al portafogli vogliamo salvaguardare il pianeta, riguarda un fatto: al loro interno non c’è alcun tipo di gas.

Non sono solo i Watt da dover considerare, ma anche i Lumen. Questa parola, apparentemente futuristica, indica l’unità di misura della quantità di luce emessa dalla lampadina. Con Watt, invece, si intende la potenza assorbita da essa.

Luce calda o luce fredda?

La luce calda è quella che ricorda le vecchie lampadine a incandescenza, fuori prodizione per decisione dell’Unità Europea non sono più oggetto di analisi. Tuttavia, l’atmosfera che dà questo tipo di illuminazione è talmente piacevole – se vogliamo nostalgica – da essere stata riprodotta anche da dispositivi più moderni.

Anche quelle alogene e a scarica hanno trovato un degno rivale: i LED, infatti, riescono a riprodurre un’atmosfera accogliente e famigliare, come quella di un tempo. La scelta del tipo di illuminazione è subordinata alla tipologia di ambiente e al gusto personale.

Il dimmer

Un modo per non sbagliare, indipendentemente dai propri gusti personali, è di installare lampadine sostenibili, dotate di dimmere che danno la possibilità di regolare l’intensità dell’illuminazione passando – per esempio - da una luce potente durante il pranzo a una più soffusa se si ha in mente una cena per due.

Questo non è solo un modo per dare un’aria più sofisticata alla casa, magari appena ristrutturata, ma anche un modo per risparmiare energia elettrica. Se si diminuisce il flusso luminoso, infatti, si riducono anche i Watt consumati. Il che non guasta.

Questione di attacchi

Le lampadine sostenibili sono quelle LED, gli esperti sono concordi. Ma il vero problema è che spesso hanno degli attacchi che non si adattano ai portalampade più tradizionali, quelli che la maggior parte di noi ha in casa e a cui è affezionato.

Gli attacchi delle lampadine sono tantissimi, ma i LED coprono quelli più comuni. Possiamo optare per il risparmio energetico se la nostra abat jour ha un attacco E27, E14, oppure B22, GU10, GU5.3, GU4, G4, G53 o G13. Se si ha qualche dubbio in fase di acquisto, il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a gli addetti presenti in negozio e specializzati in materia. Online, poi, ci sono dei siti con dei form da compilare per ottenere delle risposte alle domande più comuni.

Quando cambiare l’impianto

Se non si trova una soluzione, senza rinunciare all’arredamento di casa, una opzione certamente sostenibile è quella che prevede di cambiare l’impiantodi illuminazione. Si tratta di un investimento che, a lungo termine, si rivelerà un risparmio per le proprie tasche. Inoltre, se non siamo sicuri, chiediamo a un elettricista di controllare se il nostro è un sistema a norma. La sicurezza di tutta la famiglia viene prima di tutto.

A questo punto, non resta che sbizzarrirsi e trovare gli elementi di arredo che più si preferiscono per dare un tocco di modernità o retrò a casa e/o ufficio. Unico accorgimento: risparmiare e, soprattutto, rispettare l’ambiente. A tal porposito, ecco i trucchi per avere più luce in casa durante la bella stagione.

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